Pubblicato da Mariano Paesani

sabato 4 agosto 2007

Rassegna stampa 04 agosto 2007

La rassegna stampa del mondo dell’ospitalità 04 agosto 2007

(Hotels, ADV, Istituzioni,Trasporti, Associazioni, Normative e Leggi)

«Alberghi diffusi» per accogliere i turisti nei borghi storici

Un «hotel» sparpagliato sul territorio, invisibile: è l’albergo diffuso, un’iniziativa al via in Liguria, consistente una rete di abitazioni localizzate nello stesso centro storico, con un’organizzazione e gestione unitaria dei servizi. La giunta regionale ligure l’ha inserito oggi nelle nuove tipologie di ricettività turistiche.

L’idea è quella di un nuovo modo di fare accoglienza turistica, legata allo sviluppo del territorio, soprattutto quello montano. La struttura ricettiva avrà prestazioni simili a quelle alberghiere. Avrà sede nei borghi storici con più di cento abitanti e non sarà collocata in un unico edificio, ma in modo «orizzontale», attraverso un’organizzazione che prevede una reception e almeno sette unità abitative con oltre trenta posti letto.

La ricettività, in camere o appartamenti con uso di cucina, dovrà essere assicurata in alloggi di diversi edifici, riconoscibili e dalle stesse caratteristiche interne ed esterne, in aree pedonali o prevalentemente tali, distanti al massimo 250 metri l’uno dall’altro. L’iniziativa punta a valorizzare i piccoli centri dell’entroterra ricchi di storia e di tradizioni, attraversi un turismo interessato alle bellezze del paesaggio, ai sapori dell’enogastronomia, a stili di vita alternativi, e non in concorrenza, con la costa.

Il Secolo XIX

Sviluppo Italia non cederà Italia Turismo

Il piano, presentato ed accettato dal Governo, prevede l’investimento di 200 mln di euro in tre anni soprattutto al Sud

Sviluppo Italia non cederà il suo 51% in Italia Turismo. E’ quanto annunciato da Domenico Arcuri, amministratore delegato di Sviluppo Italia, e riportato su Il Sole 24 Ore di questa mattina.

“Abbiamo presentato un piano al Governo, che è stato accettato – ha sottolineato Arcuri – in base al quale Italia Turismo rimarrà nel perimetro di Sviluppo Italia”.

L’amministratore delegato ha inoltre spiegato che per la società ci sono investimenti in vista con protagonista il Sud. “Italia Turismo conta di investire in Calabria, Puglia e Sicilia” ha precisato Arcuri.

Il piano prevede l’investimento di 200 milioni di euro in tre anni. L’obiettivo è passare da nove a undici strutture per una capacità ricettiva di 3.800 camere.

Le strategie saranno studiate e realizzate con Turismo & Immobiliare.

Gli small hotel di Saint Vincent e Grenadine

Vi sono anche ville private, cottage e guest house

Il Ministero del Turismo e l’Associazione Alberghiera e Turistica di Saint Vincent e Grenadine propongono il meglio delle piccole strutture delle loro isole, che includono non solo gli small hotel, ma anche ville private, cottage e guest house come la soluzione ideale per i viaggiatori alla ricerca di alternative ai grandi resort per scoprire i Caraibi più autentici. L’arcipelago di St Vincent e Grenadine offre una ampia scelta di piccoli hotel, per lo più gestite da privati, in un ambiente familiare, costruiti in armonia con l’ambiente naturale, immersi nella vegetazione sulla collina, o con vista sul mar dei Caraibi.

‘Scolpite nella memoria’ il tour tra statue e monumenti di Torino

Il percorso guidato attraverso la città lo si può seguire dalle ore 18 di ogni sabato dal 4 al 25 agosto

Un tour tra le statue e i monumenti di Torino per scoprirne la storia: s’intitola "Scolpite nella memoria" ed è stato elaborato dall'Atl del capoluogo piemontese, Turismo Torino. Si tratta di un percorso guidato attraverso la città, che è possibile seguire dalle ore 18 di ogni sabato dal 4 al 25 agosto, e che può diventare però anche uno spunto per un itinerario personale. Le varie tappe permettono di conoscere una Torino ricca di storia, scoprendo tra le sue vie e le sue piazze testimonianze del suo passato di capitale d'Italia, oltre all’impronta lasciata dai Savoia, dinastia che, attraverso i secoli, ha avuto un forte influsso nello sviluppo storico e sociale dell'Italia e del Piemonte.

Il palazzo del Poligrafo di Roma diventerà hotel cinque stelle lusso

La cordata Pirelli Real Estate, Fingen e Maire si è aggiudicata il complesso messo in gara da Fintecna Immobiliare

Pirelli Real Estate con Fingen e Maire si è aggiudicata la riconversione dl palazzo del Poligrafo in Piazza Verdi a Roma. La cordata, come si legge su Il Sole 24 Ore di questa mattina si è aggiudicata così uno degli immobili di maggior pregio fra i cinque asset del lotto romano messo in gara da Fintecna Immobiliare.

L’ex Poligrafo ospiterà un hotel cinque stelle lusso, con circa 170 camere, oltre a 250-300 appartamenti. L’investimento per la valorizzazione ammonterà a 200 milioni di euro.

'Insieme' è il nuovo ristorante del The Michelangelo di New York

Al 152 West 51a Street, nel cuore di Manhattan

Al 152 West 51a Street, nel cuore di Manhattan, è nato il nuovo ristorante del The Michelangelo, che è considerato uno dei migliori hotel del mondo dalla rivista Travel & Leisure’s. A solo tre mesi dalla sua apertura “Insieme” è già una “success story” riconosciuta dal pubblico e dalla stampa newyorkese che si occupa di enogastronomia. La scelta del nome vuole sottolineare la filosofia alla base del ristorante, ossia una fusione tra Vecchio e Nuovo Mondo. Si riferisce sia al menù che comprende quello italiano “tradizionale” affiancato da un menù “contemporaneo”, sia alla doppia conduzione della cucina di Paul Grieco e Marco Canora che vengono da un’ampia esperienza nell’arte culinaria. La sala da pranzo comprende anche un piccolo bar nella parte anteriore con grandi finestre che si affacciano sulla 7° strada.

GVupdate

Liguria: rinviata discussione su ddl valorizzazione alberghi

Rinviata a settembre la discussione al Consiglio regionale della Liguria del disegno di legge ''Misure per la salvaguardia e la valorizzazione degli alberghi'', la cui approvazione era invece all'ordine del giorno dell'Aula in questi giorni. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo consiliari. ''Riteniamo, che al fine di ottenere lo slittamento a settembre - spiega il capogruppo di Forza Italia, Luigi Morgillo - sia stata utile la posizione assunta dal nostro gruppo e dall'intero centrodestra, che lunedi' mattina ha preannunciato ostruzionismo ad oltranza sul disegno di legge''.

Secondo Luigi Morgillo ''non e' corretto approvare una legge, invisa agli albergatori, proprio quando gli operatori del settore sono nel pieno della stagione turistica e, quindi, maggiormente impegnati''.

OnlineNews

Il miliardario americano mantiene il controllo dell'ente. I «piccoli» proprietari si ribellano: basta con la Sardegna di vallette e calciatori

Costa Smeralda, Barrack batte l'Aga Khan

«Guerra» per il Consorzio. Pieno di voti, ma è rottura. «Rivogliamo il principe»

PORTO CERVO — Non si sono mai amati, Karim Aga Khan, il principe che si è visto portar via la sua Costa Smeralda, e Tom Barrack, miliardario americano d'origini libanesi ora proprietario di alberghi, ristoranti, ville, terreni un tempo regno dell'imam degli ismailiti, discendente del profeta Maometto. Ma che un giorno i due si sarebbero trovati avversari in una guerra per il controllo del Consorzio Costa Smeralda (con i suoi 3.600 soci è il «condominio» a più alta concentrazione di Vip al mondo) era proprio fuori di ogni prevedibile logica che impone, per affari e personaggi a quei livelli, soluzioni soft e non scontri in campo aperto.

Invece scontro è stato. Alle elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione del Consorzio si sono fronteggiati due schieramenti e quello di Barrack ha prevalso, occupando tutti i 5 posti nel consiglio e confermando alla presidenza l'avvocato Renzo Persico. In testa all'altra lista l'Aga Khan, che ha avuto il consenso di un gran numero di consorziati ma non è stato eletto. «Il Principe ha perduto», subito sussurri fra ville e yacht; e gossip rimbalzati anche su Dagospia, un po' al veleno: «Si sapeva che Barrack aveva nettamente le maggioranza; perché allora l'Aga Khan si è esposto sapendo di andare incontro a sicura sconfitta?».

Ma questa non è soltanto la storia della vittoria scontata di Barrack o della sconfitta annunciata di Karim Aga Khan. È la storia della Costa Smeralda e della sua mutazione: da paradiso di vacanze esclusivo per pochi selezionatissimi a business del turismo internazionale sempre d'alto livello, ma più «americano » dove i numeri sono importanti almeno quanto la qualità.

Il Consorzio nacque negli anni 60 per iniziativa dei fondatori della Costa Smeralda: Karim, il fratellastro Patrick Guinness (re della birra), i polacchi Gisele e René Podblieski, il banchiere scozzese John Duncan Miller, l'avvocato parigino André Ardoin, braccio destro dell'Aga Khan. Una cosa quasi in famiglia. Immediatamente vennero stabilite regole rigide: adesione obbligatoria per tutti i proprietari di terreni, alberghi, ville e appartamenti; i fondatori e i loro discendenti avrebbero avuto la maggioranza nel consiglio di amministrazione. Non un mattone né il colore di un muro, neanche una pianta avrebbero potuto essere messi a dimora senza la preventiva approvazione di un comitato di architettura. Imponendo questi «paletti» l'Aga Khan ha realizzato la Costa Smeralda. Il Consorzio è proprietario del marchio, ha un budget di 14 milioni di euro, ha 100 dipendenti (200 d'estate), si occupa anche di sicurezza e antincendio.

Ma negli anni 90 l'Aga Khan ha dovuto cedere alberghi e terreni alla Sheraton, assorbita poi dalla Starwood, a sua volta acquistata dal fondo Colony Capital di Tom Barrack. Al principe Karim sono rimaste soltanto villa Cerbiatta, pochi altri immobili e il prestigioso Yacht Club Costa Smeralda. Per le elezioni al Consorzio i 3.600 soci non esprimono un voto a testa, bensì si vota — più o meno come in ogni condominio— per quote di proprietà. Su un totale di 153 milioni di voti Barrack ha 35 milioni, quasi il 25 per cento. Dall'altra parte c'è l'Apics (Associazione proprietari) che ha raccolto l'adesione di oltre 400 soci, 14 milioni di voti. Protesta Enzo Satta, architetto dell'Aga Khan: «Quasi 4 milioni di voti di Barrack rappresentano immobili virtuali, mai realizzati. Hanno il 15 per cento effettivo, un solo proprietario contro quasi 500… e vogliono prendersi tutto. Faremo ricorso ».

La replica della Colony Capital: «Siamo tranquilli. Tutto regolare ». Ma la guerra continua, si va in tribunale. Anche se Barrack lancia segnali di pace: «Non c'è mai stata competizione con l'Aga Khan». Dal principe Karim non una parola. «Sua Altezza è in giro per il mondo», fanno sapere dal suo entourage. Ma sapeva? Era candidato? «Non era candidato, ma ha avuto il consenso pressoché della totalità dei consorziati che erano in assemblea ». Insomma, l'Aga Khan si tiene fuori dalla mischia ma gli fa piacere sapere che tanti — di fronte alla Costa Smeralda dei nuovi miti e simboli: il Billionaire, veline, letterine, calciatori e tronisti — abbiano nostalgia della «sua» Costa e comunque gli chiedano: ritorna.

Alberto Pinna Corriere della Sera

L'equazioni sono importanti per me, come la politica per un presidente, anche se l'equazione è qualcosa che rimane per l'eternità.

Albert Einstein

Si potrebbe dire che l'eterno mistero del mondo sia la sua comprensibilità.

Albert Einstein

La scienza intera non è altro che un modo più sofisticato del pensare quotidiano.

Albert Einstein

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