La rassegna stampa del mondo dell’ospitalità 11 febbraio 2007
(Hotels, ADV, Istituzioni,Trasporti, Associazioni, Normative e Leggi)
Nuovi incarichi nell’ufficio romano Starwood Hotels & Resorts
Stephanie Greger promossa direttore vendite, Sian Navarro nuovo account director, a Francesco Lurago l’incarico di online marketing executive
Novità e promozioni nell’ufficio vendite e marketing per gli alberghi del centro storico di Roma, St. Regis Grand Hotel e The Westin Excelsior, di proprietà di Starwood Hotels & Resorts Worldwide.
Stephanie Greger è stata promossa direttore vendite per i due alberghi. Stephanie ha iniziato il suo percorso professionale in Starwood nel 1995, al St. Regis New York dove ha ricoperto diversi incarichi. Nel 2000 si è poi trasferita a Roma e nel 2002 ha avuto l’incarico di account manager nell’ufficio vendite per le due strutture.
Sian Navarro ha ricevuto l’incarico di account director per i due alberghi, trasferendosi da Malta dove ricopriva il ruolo di sales manager al Westin Dragonara Resort.
Infine, Francesco Lurago ha ricevuto l’incarico di online marketing executive per le due strutture romane, dopo una esperienza specifica nello stesso settore allo Sheraton Golf di Roma.
Made in Molise, kermesse a Roma
In programma a villa Lazzaroni i primi giorni di giugno
Si chiama "Made in Molise" e nei giorni 1, 2 e 3 giugno 2007 presso villa Lazzaroni a Roma mira a far conoscere alla platea romana le produzioni della regione. L'iniziativa è promossa dall'associazione "Forche Caudine", il circolo dei molisani a Roma, da "Pankrea" di Larino (Campobasso) e da una serie di istituzioni molisane e laziali. Fitto il programma degli eventi collaterali, dove saranno messe in evidenza le ricchezze storiche, artistiche e ambientali.
Per Confindustria, Valtur tra le aziende eccellenti d'Italia
Il tour operator è stato ammesso a partecipare alla prima edizione del ‘Confindustria Awards for Excellence’
Il 29 gennaio scorso si è svolta a Roma la cerimonia di consegna dei “Confindustria Awards for Excellence”, manifestazione durante la quale il presidente, Luca Cordero di Montezemolo, ha consegnato a Barbara Maieli, responsabile delle Relazioni Esterne e portavoce Valtur, l’attestato di eccellenza.
Tra le categorie individuate da Confindustria per stabilire l’eccellenza - “Valorizzazione del territorio”, “Made in Italy” e “Innovazione” – Valtur aveva scelto di concorrere per la categoria “Innovazione”, ed è stata selezionata grazie alla sua capacità di sviluppare e valorizzare l’innovazione attraverso il suo operato.
Tale riconoscimento viene a Valtur quale tributo di stima per il continuo impegno e la profonda attenzione rivolta in particolare all’innovazione tecnologica applicata al turismo, con l’attuazione di strategie aziendali incentrate sull’innovazione nel campo della formazione delle risorse umane, del prodotto e dei processi.
Confindustria Assotravel, rinnovata la convenzione con Tiscali
Previste agevolazioni economiche per le adv associate
Agevolazioni economiche sempre più convenienti per chi sceglie di far parte di Confindustria Assotravel. E’ stata rinnovata infatti la convenzione tra l’associazione di categoria confindustriale e il gestore di telefonia fissa Tiscali. Grazie all’operazione le agenzie associate potranno ora usufruire di uno sconto del 5% sul prezzo di listino dei pacchetti Tiscali per le aziende. L’offerta è esclusiva per le imprese aderenti al sistema di Confindustria e resta valida per tutta la durata del contratto dal momento in cui si aderisce. E’ stata inoltre creata una sezione apposita per le aziende aderenti a Confindustria Assotravel sul sito di Tiscali (http://promozioni.tiscali.it/confindustria/). L’iniziativa si inserisce nel programma di Assotravel volto a favorire i propri associati con servizi efficienti e opportunità economicamente interessanti. Le aziende aderenti infatti possono usufruire di decine di convenzioni con agevolazioni che vanno dal settore della telefonia al corriere fino ai pneumatici per l’auto.
GVnostop
NoFrills cresce: interessanti le cifre registrate finora. Confermata la planimetria dello spazio espositivo con circa 350 marchi presenti, aumenta notevolmente il numero dei pre-accrediti facendo salire l'obiettivo delle presenze a quota 4000
Assofiere.- Si sta avvicinando l'appuntamento con NoFrills, il workshop b2b dedicato al mondo del turismo - giunto alla seconda edizione primaverile (la quinta in totale) - che sempre più sta ottenendo l'approvazione da parte di espositori e visitatori, in quanto è l'unica manifestazione che rappresenta il vero momento di incontro nel Nord Italia tra la domanda e l'offerta turistica professionale.
La fiera, di scena a Bergamo i prossimi 16 e 17 marzo, sta registrando numeri che gli organizzatori definiscono "interessanti e stimolanti".
"Dopo questi primi due anni di attività in cui abbiamo registrato crescite esponenziali, da questa edizione ci aspettiamo di consolidare i numeri acquisiti a livello espositivo, e di aumentare considerevolmente quello dei visitatori" afferma Paolo Bertagni, Presidente di NoFrills.
E continua: "La planimetria dello spazio espositivo rimane, dunque, invariata rispetto alla passata edizione, con una presenza di circa 350 marchi riuniti in un unico padiglione della struttura; cambierà invece considerevolmente il numero di visitatori: ci aspettiamo infatti un incremento di almeno il 50% rispetto ai numeri registrati la scorsa primavera. Attualmente abbiamo già effettuato, attraverso il nostro sito internet www.nofrillsexpo.com, oltre 2000 pre-accrediti, mentre nello stesso periodo del 2006 eravamo a quota 500" spiega Bertagni.
E conclude: "Il nostro obiettivo finale è di avere oltre 4000 visitatori durante i due giorni di evento e, visto le cifre reali registrate fino a oggi, posso pensare che raggiungeremo le aspettative."
Pianeta
Privacy in ufficio e in azienda: nuove guide generali del Garante della Privacy.
Tutela della privacy sul posto di lavoro: problema acuito dall'uso di Internet e sul quale le decisioni legali non sempre sono coerenti
Il Garante per la privacy, Mauro Paissan, ha emanato il 13 dicembre un provvedimento generale che definisce, per la prima volta in un quadro unitario, misure ed accorgimenti per regolamentare la raccolta e l'uso dei dati personali nella gestione del rapporto di lavoro. Il provvedimento si è reso necessario anche a causa delle numerose istanze portate avanti da lavoratori, organizzazioni sindacali e imprese. Questo intervento di carattere generale dovrebbe essere seguito a breve da altri che metteranno a fuoco specifici temi problematici, come l'uso delle e-mail e la navigazione in Rete.
Una risposta dovuta
Le "Linee guida in materia di trattamento di dati personali di lavoratori per finalità di gestione del rapporto di lavoro alle dipendenze di datori di lavoro privati" si possono sintetizzare in alcuni punti principali: sono vietati gli archivi centralizzati per i dati biometrici; i dati sanitari devono essere conservati in fascicoli separati; i cartellini identificativi non devono fornire dati personali; i lavoratori devono essere informati precisamente sui loro diritti. Gli aspetti di criticità evidenziati più volte da dipendenti, organizzazioni e aziende al proposito hanno trovato una prima risposta nell'iniziativa del Garante.
Le linee guida in dettaglio
Le linee guida dettate dal Garante mirano proprio a produrre una maggiore trasparenza e chiarezza sull'argomento:
- Il datore di lavoro può trattare informazioni di carattere personale strettamente indispensabili per dare esecuzione al rapporto di lavoro, e solo a questo scopo. Egli deve individuare il personale che può trattare tali dati e assicurare idonee misure di sicurezza per proteggerli da indebite intrusioni o illecite divulgazioni.
- Il lavoratore deve essere informato in modo puntuale sull'uso che verrà fatto dei suoi dati e gli deve essere consentito di esercitare agevolmente i diritti che la normativa sulla privacy gli riconosce (accesso ai dati, aggiornamento, rettifica, cancellazione). Entro 15 giorni dalla richiesta il datore di lavoro è tenuto a comunicare in modo chiaro tutte le informazioni in suo possesso.
- Nelle aziende private può essere eccessivo indicare sul cartellino identificativo del dipendente dati anagrafici o generalità: a seconda dei casi può bastare un codice identificativo o il solo nome o il ruolo professionale.
- Senza consenso non si possono comunicare informazioni ad associazioni di datori di lavoro, di ex dipendenti o a conoscenti, familiari, parenti. Il consenso è necessario anche per pubblicare informazioni personali nella Intranet aziendale e a maggior ragione in Internet. Nella bacheca aziendale possono essere affissi solo ordini di servizio, turni lavorativi o feriali. Non si possono invece diffondere emolumenti percepiti, sanzioni disciplinari, assenze per malattia, adesione ad associazioni.
- I dati sanitari vanno conservati in fascicoli separati. Il lavoratore assente per malattia è tenuto a consegnare al proprio ufficio un certificato senza la diagnosi ma con la sola indicazione dell'inizio e della durata presunta dell'infermità. Il datore di lavoro non può accedere alle cartelle sanitarie dei dipendenti sottoposti ad accertamenti dal medico del lavoro. Nel caso di denuncia di infortuni o malattie professionali all'Inail, il datore di lavoro deve limitarsi a comunicare solo le informazioni connesse alla patologia denunciata.
- Non è lecito l'uso generalizzato e incontrollato di dati biometrici, specie se ricavati dalle impronte digitali. L'uso può essere giustificato solo in casi particolari, per limitare e controllare gli accessi ad "aree sensibili" (processi produttivi pericolosi, locali destinati a custodia di beni, documenti riservati). Anche quando l'uso è consentito non è ammessa la costituzione di banche dati centralizzate: è infatti sufficiente la memorizzazione su una smart card in uso esclusivo del dipendente.
La sicurezza dei dati
Il Garante per la Privacy fa anche riferimento alla sicurezza dei dati posseduti, in risposta probabilmente all'escalation di violazioni degli archivi di grandi aziende degli ultimi anni. Le linee guida sottolineano l'importanza dell'adozione di tutte quelle misure di sicurezza (anche fisiche ed organizzative) per la tutela e la salvaguardia dei dati personali in possesso alle aziende. La premessa generale valida per tutti i punti è che il datore di lavoro titolare del trattamento è tenuto ad adottare ogni misura di sicurezza, anche minima, prescritta dal Codice sulla Privacy.
In particolare:
Dati sanitari. Le informazioni sanitarie devono essere conservate separatamente da ogni altro dato personale dell'interessato. Ciò, deve trovare attuazione anche con riferimento ai fascicoli personali cartacei dei dipendenti. Per esempio, utilizzando sezioni appositamente dedicate alla custodia dei dati sensibili, inclusi quelli idonei a rivelare lo stato di salute del lavoratore, da conservare separatamente o in modo da non consentirne un'indistinta consultazione nel corso delle ordinarie attività amministrative.
Formazione degli incaricati. Resta fermo l'obbligo del datore di lavoro di preporre alla custodia dei dati personali dei lavoratori apposito personale, specificamente incaricato del trattamento, che "deve avere cognizioni in materia di protezione dei dati personali e ricevere una formazione adeguata. In assenza di un'adeguata formazione degli addetti al trattamento dei dati personali il rispetto della riservatezza dei lavoratori sul luogo di lavoro non potrà mai essere garantito".
Misure fisiche ed organizzative. Le strutture fisiche e organizzative devono essere tali da essere protette da indebite intrusioni. Parimenti, le comunicazioni personali dei singoli lavoratori devono avvenire con modalità tali da escluderne l'indebita presa di conoscenza da parte di terzi o di soggetti non incaricati. Gli incaricati devono essere istruiti in ordine alla scrupolosa osservanza del segreto d'ufficio, anche con riguardo ai colleghi. Bisogna prevenire l'acquisizione e riproduzione di dati personali trattati elettronicamente da parte di personale non autorizzato. Ugualmente bisogna prevenire l'involontaria acquisizione di informazioni personali da parte di terzi o di altri dipendenti: opportuni accorgimenti, per esempio, devono essere presi in presenza di una particolare conformazione o dislocazione degli uffici.
Il turismo cinese: una dei più importanti nuovi business che l'Italia non deve lasciarsi scappare.
Più volte su Marketing Arena si è discusso della Cina intesa come una minaccia per la nostra economia
Più volte su Marketing Arena si è discusso della Cina intesa come una minaccia per la nostra economia; in questo articolo invece vorrei analizzare un aspetto del lato opposto della medaglia, ossia un’opportunità che la Cina sta offrendo al nostro Paese: il turismo cinese outgoing.
Vorrei partire da un’affermazione fatta da Giorgio Soffiato nell’ambito di un progetto collaborativi comune: “La Cina può copiare i nostri prodotti e offrirli al mercato ad un prezzo competitivo, ma non potrà mai avere quel patrimonio artistico e culturale che caratterizza il nostro Paese”; è proprio questo uno dei punti sui quali l’Italia dovrebbe puntare per rilanciare la propria economia.
Negli ultimi anni si è assistito infatti ad una forte crescita del turismo outgoing cinese anche verso le destinazioni italiane; obiettivo di questo breve articolo è quello dunque di evidenziare le principali caratteristiche di questi flussi turistici analizzando le potenzialità di sviluppo che può avere per il nostro Paese.
Iniziamo subito da un dato che evidenzia la dimensione del fenomeno: secondo una ricerca del National Statistical Bureau , la fascia di popolazione cinese che può permettersi una vacanza è circa l’11%, ossia 52 milioni di persone e secondo la previsione dell’OMT, il flusso turistico cinese verso l’estero raggiungerà i 100 milioni nel 2020.
Si tratta di turisti che spendono molto nel corso del proprio viaggio (per molti è il primo viaggio all’estero e trascorrerà molto tempo prima di farne un altro), in particolare tendono a fare economia nella vita quotidiana (viaggi di gruppo in pullman) ma spendono molto nello shopping.
Per quanto riguarda l’Europa, non va dimenticato poi che si tratta di un viaggio lungo e costoso per cui il turista cinese tende ad ottimizzare i costi visitando più nazioni nel corso della stessa vacanza.
Come si può facilmente intuire, questo crea una sorta di competizione tra le nazioni comprese nel tour organizzato (è logico pensare che nella nazione che viene visitata per prima il turista spenderà di più rispetto a quella che viene visitata per ultima in quanto il denaro comincia a scarseggiare).
(continua sotto la comunicazione pubblicitaria)
Cerchiamo allora di capire quali sono i principali punti di forza e di debolezza del nostro Paese. Il Professor Grollo (docente di Economia e gestione delle imprese turistiche all’Università di Venezia), evidenzia come punti di forza dell’Italia l’unicità dei suoi itinerari artistici e nella possibilità di acquistare in loco prodotti di lusso.
D’altro canto, i principali punti a sfavore sono:
- bassa sicurezza a causa dei numerosi furti (il turista cinese di norma non possiede la carta di credito per cui viaggia con molto contante appresso);
- elevata burocratizzazione che porta a tempi lunghissimi per il rilascio dei visti;
- scarsa presenza di guide turistiche cartacee in lingua cinese;
- ospitalità alberghiera italiana reputata insoddisfacente.
Come fare dunque per sfruttare al meglio tale opportunità?
Innanzitutto è necessario uno sforzo da parte delle imprese che operano nel settore turistico italiano di adattare, per quanto possibile, le proprie strutture alle esigenze di questa particolare categoria di turisti.
In secondo luogo è necessario un maggiore sforzo da parte del governo italiano; occorre tenere in considerazione infatti che il turismo outbound cinese è sottoposto ad un ferreo controllo da parte dello stato cinese per proteggere il settore turistico nazionale ed evitare le uscite di valuta straniera. Ai tour operator stranieri infatti non è permesso commercializzare in territorio cinese.
Ecco dunque che è lo stato italiano che deve farsi promotore con lo sviluppo di politiche estere nei confronti della Cina, di strategie di marketing territorial - nazionale che promuovano il nostro Paese e di aggiustamento della parte logistica, basti pensare che in Italia c’è un solo volo Roma-Shanghai due/tre volte la settimana contro i sei/sette voli al giorno della Germania.
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Pubblicato da Mariano Paesani
domenica 11 febbraio 2007
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