La rassegna stampa del mondo dell’ospitalità 12 febbraio 2007
(Hotels, ADV, Istituzioni,Trasporti, Associazioni, Normative e Leggi)
Europelowcost lancia una directory dei vettori
Un meta motore di ricerca in Italia, Europelowcost, ha appena lanciato due nuovi servizi, sempre sul mondo low cost: una directory dei vettori del settore con, al suo interno, 220 compagnie aeree low cost e di linea, 226 nazioni, 1867 città, 3589 aeroporti, e 45.368 rotte aeree, e una toolbar per avere sempre a disposizione sul proprio desktop le maggiori offerte low cost. Oltre a ciò, il meta motore ha anche un sistema di booking anche per hotel (dieci i partner presenti), autonoleggio, ostelli, vacanze e crociere
Oltre venti nuove strutture ricettive a Vienna entro il 2010
La capitale austriaca potrà contare, già entro la fine del 2007, su dieci nuove strutture ricettive di alto livello, una a cinque stelle, otto a quattro e solo una a tre stelle; gli alberghi sono in fase di completamento e per buona parte di loro l'apertura è prevista in estate. L'offerta totale dei posti letto a Vienna supererà cosi quota 47mila, oltre tremila in più rispetto alla fine del 2006. Nei piani di sviluppo del ricettivo nella capitale rientra inoltre il progetto di realizzare, entro il prossimo triennio, ulteriori dieci alberghi, la maggior parte dei quali a quattro stelle, con una previsione di circa quattromila posti letto in più
Best Western aumenta la presenza nelle città minori
Prosegue la marcia di Best Western alla ricerca di nuove location da presidiare: "Le affiliazioni del 2006 in Italia sono state nove - precisa Sara Digiesi, responsabile marketing per l'Italia - e il gruppo ha preso in considerazione anche destinazioni a margine dei circuiti tradizionali, come Pescara e Viterbo, proprio per la necessità di presidiare località dove i competitor non sono presenti. Quest'anno, invece, la strategia è di ritornare con nuove strutture sui capoluoghi e sui grandi centri, come Milano e Roma, un po' trascurati negli anni passati e, nel contempo, allettare la clientela leisure con nuove promozioni, il cui calendario è stato fissato già fino a giugno"
TTGnews
Myair.com inaugura 6 nuove rotte
Per un totale di 46 nuovi voli settimanali
Myair.com dal 15 febbraio inizierà ad operare le seguenti rotte in partenza da Orio al Serio e da Roma Fiumicino: da Orio a Sofia, Casablanca, Bordeaux, Metz-Nancy, Lille; da Roma Ciampino a Sofia. “I nuovi collegamenti in partenza da Orio al Serio per la Francia, per la Bulgaria e per il Marocco, in totale 40 voli settimanali, permettono di incrementare l’offerta verso destinazioni non soggette a stagionalità, che garantiscano un’efficiente rete di collegamenti attivi tutto l’anno, potenzialmente in grado di sviluppare relazioni commerciali tra le varie aree, oltre, naturalmente, a promuovere il turismo, sia incoming sia outgoing; le nuove rotte verso la Bulgaria portano un nuovo valore sul mercato e costituiscono una spinta significativa allo sviluppo dei rapporti commerciali tra la Bulgaria e l’Italia”, commenta il direttore commerciale di Myair.com, Paolo Sgaramella. Nei prossimi mesi si prevedono consistenti flussi di traffico fra l’Italia e la Bulgaria, entrata a far parte dell’Unione Europea il 1° gennaio 2007: si tratta di un bacino di traffico prevalentemente business, in quanto il mercato bulgaro è ora in forte espansione e necessita di una rete di collegamenti efficiente a tariffe vantaggiose.
Lido delle Nazioni, negli ultimi anni si afferma il turismo termale
Il movimento turistico è attirato da mare, spiagge, aree naturalistiche, punti ricreativi
Ogni anno al Lido delle Nazioni si registrano circa 1.000.000 di presenze per un volume di affari stimato in 15.000.000 di euro. Cifre che tengono conto delle prenotazioni alberghiere, del villaggio camping, degli stabilimenti balneari e degli affitti degli appartamenti attraverso un’ampia offerta immessa sul mercato dalle numerose agenzie immobiliari. Il movimento turistico è attirato soprattutto dal mare, dalle sue spiagge e dall’area naturalistica, ricca di spazi ideali per i bambini e quindi per le famiglie, ma anche da numerosi punti ricreativi d’intrattenimento, locali notturni e discoteche. Negli ultimi anni si va affermando il turismo termale. All’interno del Lido delle Nazioni esiste un centro benessere termale di ultima generazione, dotato di percorsi wellness.
Tci: vendite on line a 1,7 mld di euro nel 2006
Dai dati dell'annuario, il comparto ha raggiunto uno share del 43%
L'anno scorso il turismo è stato il settore che ha conquistato il maggiore share sul web, con oltre il 43% a 1,7 mld di euro di vendite: è uno dei dati che emergono dall'Annuario del Turismo e della Cultura 2007 del Touring Club Italiano, che evidenzia un aumento della spesa delle famiglie italiane per turismo e tempo libero. Tra il 2002 e il 2005 - rileva l'Annuario - le vendite on line nel comparto turistico sono aumentate di oltre 10 volte, molto più di ogni altro settore merceologico.
GV Update
Le brochure del Friuli Venezia Giulia per linee di prodotto
Non mancano mappe e guide per i club di prodotto
Il friuli Venezia Giulia presenta diverse brochure, guide, mappe e altro materiale promozionale legati ognuno ai vari cluster o linee di prodotto: mare, montagna invernale ed estiva, parchi, laguna e riserve naturali, città d’arte, storia, eventi, turismo rurale, turismo attivo, terme e wellness, turismo nautico, turismo congressuale, scoperta & Touring, golf ed enogastronomia. Senza contare altre pubblicazioni specifiche dedicate ad esempio a agriturismi, malghe, B&B, rifugi, vie di montagna e cicloturismo, per la promozione delle città, dei borghi, per le visite guidate, gli itinerari letterari e per i tour in bus di Trieste, per le crociere e la cultura e per la promozione dei 6 ambiti territoriali. Ed ancora le guide per i “Club di prodotto” per appartamenti, alberghi per famiglie e short break, per la promo-commercializzazione, per la nautica, una guida-card per il touring, una mappa-vademecum per il mototurismo, gli eventi e gli itinerari legati alla grande guerra. Tra le altre iniziative quelle relative al prodotto trekking, con la mappatura di tutti i percorsi con l’individuazione delle strutture ricettive alternative come rifugi, bivacchi e ostelli, e la “pesca-turismo”, una nuova forma di vacanza. Capitolo a parte per far conoscere l’Albergo diffuso con la creazione del Club di prodotto degli alberghi diffusi e anche per il turismo legato agli eventi sportivi. Nel campo dell’enogastronomia, oltre a incrementare la notorietà dei prodotti agro-alimentari legando l’immagine di determinati prodotti al turismo del Friuli Venezia Giulia, si punta alla promozione della cucina tradizionale. Sono previste inoltre le “strade dell’enogastronomia” e la creazione del Club di prodotto Osterie e Osmizze.
Umbria. Prevale il turismo mordi e fuggi
In Umbria nei mesi invernali il turismo è prevalentemente italiano, anche se gli operatori del comparto hanno registrato un forte aumento di presenze straniere.
E’ uno degli aspetti che emerge dal terzo rapporto realizzato dall’Osservatorio turistico regionale sull’andamento congiunturale del turismo in Umbria – gennaio 2007, presentato a Perugia.
Tra le altre caratteristiche indicate dal documento c’è anche la conferma che per la scelta delle destinazioni umbre i visitatori ricorrono sempre più di frequente a Internet( il 36 per cento contro una media nazionale del 29,8 per cento). Inoltre, l’Umbria continua a caratterizzarsi per un turismo “mordi e fuggi”, visto che anche nei primi mesi invernali l’ospite, sia italiano - che raggiunge l’86,8 per cento del totale, contro una media nazionale del 77,8 per cento - quanto quello straniero, si ferma in media per 2,4 notti, contro una media nazionale di 3,2.
Dal rapporto emerge che i maggiori tassi di occupazione delle camere, addirittura superiori alla media nazionale, sono stati registrati dalle strutture alberghiere, raggiungendo un tasso di occupazione del 45,8 per cento nel mese di ottobre (contro una media nazionale del 37 per cento), per scendere però a circa il 33 per cento nei mesi di novembre e dicembre. Per quanto riguarda invece il periodo circoscritto alle vacanze natalizie, accanto alle strutture alberghiere, risultati positivi sono stati rilevati anche dai B&B e dalle altre strutture extralberghiere, come ostelli e rifugi. Si posizionano bene anche gli alberghi 4 stelle, gli appartamenti e affittacamere per le prenotazioni relative ai mesi di gennaio e febbraio. L’incremento della clientela straniera è invece avvertito dalle imprese della campagna umbra, dove la percentuale di operatori che la dichiarano in aumento arriva al 40 per cento.
Dopo il periodo primaverile ed estivo – hanno riferito i ricercatori che hanno realizzato il rapporto - gli operatori turistici hanno dovuto affrontare un autunno poco esaltante per poi registrare una ripresa nel mese di novembre e durante le vacanze natalizie. Il comparto turistico ha dovuto fare i conti con delle percentuali di occupazione delle strutture ricettive più ridotte: dal 33,3 per cento di occupazione rilevata nel mese di ottobre infatti, si è scesi al 26,1 per cento del mese di novembre, al 27,5 per cento del mese di dicembre. La ripresa è arrivata nel mese di novembre per poi dare spazio ad una tendenza positiva delle vacanze natalizie in occasione delle quali si è registrato un tasso di occupazione del 35,7 per cento.
Sul fronte delle previsioni per i mesi di gennaio e febbraio è scritto nel rapporto, si registra il 6,8 per cento di prenotazioni per gennaio contro una media italiana del 13,3, mentre nel mese di febbraio le prenotazioni nelle strutture ricettive umbre sono intorno al 2,6 per cento contro una media italiana del 7,9 per cento.
Circa due terzi degli operatori indicano una situazione di stabilità rispetto allo scorso anno, sia per quanto riguarda la clientela italiana che straniera, anche se circa un 25 per cento di operatori ha dichiarato un accrescimento della clientela straniera (con un aumento stimato intorno al +17 per cento), percentuale che sale al 30 per cento nella provincia di Terni.
“Il dato – hanno detto i ricercatori - conferma la tendenza ormai consolidata secondo la quale l’incremento della clientela straniera interessa l’Umbria più che le altre destinazioni italiane, dove la percentuale di operatori segnala un accrescimento del 15,8 per cento. Ad un aumento della clientela straniera, si affianca però una diminuzione della componente italiana, indicata dal 20 per cento degli operatori (soprattutto perugini), con decrementi stimati addirittura al -22 per cento. La contrazione del mercato italiano diffusa su tutto il territorio nazionaleè sentita maggiormente dagli operatori lacuali e da quelli delle città, meno dalle imprese del termale che evidenziano una situazione di stabilità (75 per cento), o addirittura di aumento (20 per cento). Queste però lamentano dall’altra parte una consistente diminuzione del mercato straniero (33 per cento).
L’incremento della clientela straniera è invece avvertito dalle imprese della campagna umbra, dove la percentuale di operatori che la dichiarano in aumento arriva al 40 per cento.
Come si è detto nei primi mesi invernali i maggiori tassi di occupazione, addirittura superiori alla media nazionale, sono stati registrati dalle strutture alberghiere, raggiungendo un tasso di occupazione del 45,8 per cento nel mese di ottobre (contro una media nazionale del 37 per cento), per scendere però a circa il 33 per cento nei mesi di novembre e dicembre.
Circa la scelta del canale per le prenotazioni risulta basso il ricorso all’intermediazione, con una percentuale dell’8,9 per cento, ad ulteriore conferma della difficoltà di inserimento in questi strumenti di promozione da parte delle imprese ricettive spesso troppo piccole e interessanti solo per circuiti dell’intermediazione molto mirati. Solo gli alberghi di media e alta categoria infatti segnalano una quota percentuale più consistente di turismo intermediato.
Le strutture che ricorrono al circuito dell’intermediazione registrano infatti un’occupazione costantemente superiore alla media regionale, anche se non riescono comunque a raggiungere la media nazionale. Eccezione positiva per il mese di ottobre quando gli operatori che ricorrono ad agenzie di viaggio e tour operator hanno venduto 4 stanze su 10, mentre le strutture “fai da te” solo 2,9 (la media nazionale in questo caso è del 37 per cento).
Tra i mercati esteri che gli operatori ritengono più importanti per la loro impresa, maggiore importanza viene dato al mercato statunitense (21,3), seguito da quello tedesco (20,5) e da quello britannico (15). Nella graduatoria segue il mercato olandese (10,3), la Francia (8,5) ed il Belgio (8,3). Il turismo italiano, comunque, nel 2006 ha svolto complessivamente in Umbria 1,6 milioni di vacanze.
Google Alert
Concerto Fine Italian Hotels investe 2 mln di euro
Per restyling e mantenimento delle strutture. In vista un'ulteriore espansione
Concerto Fine Italian Hotels continua ad investire per il mantenimento e la ristrutturazione dell'offerta: sono previsti per il 2007 circa 2 milioni di euro. L’hotel Londra di Firenze continuerà la ristrutturazione delle camere, il Villa Roma Imperiale e Il Negresco di Forte dei Marmi rinnoveranno le aree comuni e la consistenza del proprio prodotto attraverso la realizzazione di nuove deluxe-suite.
Aldo Grassi, presidente del gruppo, conferma il vivo interesse di Concerto Fine Italian Hotels a sviluppare prodotti in città come Milano, Bologna, Verona, Venezia e altri capoluoghi di provincia.
GVnostop
TURISMO: RUTELLI, ITALIA PAESE LEADER ENTRO 10 ANNI
Venezia, 12 feb. (Adnkronos) - "L'Italia punta in 10 anni a diventare di nuovo leader nel settore turistico". Lo ha sottolineato, nel suo intervento, il ministro per le Attivita' e i Beni culturali, Francesco Rutelli, alla giornata di studio delle 4 principali citta' d'arte d'Italia: Firenze, Napoli, Roma, Venezia.
"Non dobbiamo subire -ha detto Rutelli- le dinamiche del mercato ma le dobbiamo governare". Rutelli ha anche spiegato come il settore turistico sta vivendo un cambiamento radicale: negli ultimi decenni si e' passati da una prevalenza del turismo balneare a quello delle citta' d'arte: sono proprio queste che oggi come oggi fanno la differenza.
The art of office e-mail war
Feb 12, 07 | 1:59 am
They don't call it a "killer app" for nothing. E-mail is corporate culture's favorite new weapon.
By David Miller, Salon.com
"Rapidity is the essence of war," Sun Tzu writes in "The Art of War." "Take advantage of the enemy's unreadiness, make your way by unexpected routes, and attack unguarded spots." It's a lesson that could just as well apply to corporate warfare as to the conventional battlefield. And it's one I learned the hard way.
Email War It happened while I was a working at a large Internet start-up in the mid-1990s. My boss asked me to write a proposal for a partnership between our company and a major East Coast media firm. It was my chance to shine, perhaps even to earn a promotion.
I had just finished a first draft when a co-worker assisting me -- I'll call her "Joan" -- asked to see what I had written. So I e-mailed her a copy. The next thing I knew, she had forwarded my proposal, along with a note describing herself as the principal author, to the entire executive team managing the project.
I had been duped, and I felt humiliated. But I soon got my revenge. Later, while putting the finishing touches on the report, I got a call from Joan asking to see the updated version. "Sure," I said, and hung up the phone. I quickly finished and attached the report to an e-mail addressed to every VP and director I thought would be interested. This time it was clear that I was the one who had done all the work. I put Joan's name at the bottom of the distribution list and clicked "send." Game over.
It was my first experience with the down-and-dirty politics of corporate e-mail, a communications tool that to my mind perfectly suits the needs of those following Sun Tzu's timeless advice on taking your enemy by surprise.
Why e-mail? It's fast, simple to use, and offers the sender nearly immediate access to anyone on a corporate network. It's also readily available as more and more businesses get wired. "E-mail is becoming the dominant form of communication within companies," says Joyce Graf, vice president of e-mail for the Gartner Group, which estimates that of the more than 5.5 trillion e-mails sent worldwide last year, about half were business related.
Strategies for manipulating e-mail in the workplace run the gamut, from the carefully targeted attack -- blind copying someone's boss with incriminating information on a co-worker -- to what you might call "the Suicide Bomber," a disgruntled employee's company-wide flame designed to stir up trouble for his employer with little regard for his future reputation or financial status.
Each technique shares the common element of surprise. Sometimes the blow is fatal. Other times it's just a huge headache. Always, it happens very quickly.
The Passive-Aggressive Product Manager
Paul Devine, a San Francisco-based programmer, recalls several run-ins over e-mails he received from a product manager while working at Liquid Audio, a developer of secure software for distributing digital music.
The product manager wanted Devine, who was the company's director of Web development, to take on a job that he did not have time to do. When he explained this to her during a meeting, she acquiesced without comment, but he sensed something was wrong.
email "I could tell she was irritated and annoyed, but she would never vent her frustration directly to me," he says. "Then I'd leave and she'd e-mail a project plan to my boss, the CEO and other executives. In it there would be several items attributed to me that I had specifically told her I wouldn't do."
Each time this happened -- and it happened several times -- Devine was forced into damage control mode. He scheduled meetings with his boss, his team, and the product manager herself to set the record straight. "Sometimes I would march in to her office and go ballistic," he says. "She would play dumb like she didn't understand, but I knew what she was doing."
Devine, it should be noted, isn't above using e-mail to his own ends. While working at MacWorld, the computer magazine, he once used it to successfully deflect a CEO's request for a project that he viewed as unnecessary.
"We can do what you want, but it will require us to change a line item in the budget," he wrote the CEO in a message that was copied to the chief financial officer. When the CFO wrote back hastily to protest any changes in the budget, the CEO withdrew his request. "I wasn't about to say no to the CEO, so I had to think of another strategy," says Devine.
A Tool for Guerrilla Warfare
Much has been said about the unintended consequences of e-mail, a subject inspiring countless articles by corporate communications experts on the fine points of e-mail etiquette. Less attention, however, is paid to the practice of using this so-called "killer app" to intentionally manipulate, smear, and expose one's adversaries on the corporate battlefield.
Wade Hyde, a communications consultant based in Dallas, says this may reflect the newness of e-mail as a business communications tool, but its application to political ends shouldn't come as a surprise.
"Guerrilla warfare in the corporate world has been around a long time," says Hyde. "What e-mail does is make it easier to fight those battles. Just punch a button and it's done."
Of course, e-mail is just a tool, and an incredibly useful one at that. Compare e-mail, for example, to the old inter-office memo, a cumbersome device used mainly by upper management to communicate major announcements to the rank and file. Each message usually went through several steps -- dictation, writing, editing -- before being delivered by hand to its recipients.
E-mail, in contrast, is quick and dirty. It can be sent from anywhere on the network, at all times of day or night, by a single person. It is generally not edited or, for that matter, proofread, and it doesn't require human intervention to reach its intended audience. As a result, it's much faster to create and distribute.
"Communications before e-mail was a much more synchronous process," says Steven M. Layne, founder and chairman of United Messaging, which outsources e-mail services to large corporations and government agencies. "It tended to be more one to one. I call you, we talk and you listen to me. Or we have a meeting. E-mail has fundamentally changed the physics of interpersonal communications. You write it, you send it, boom -- it's there."
Yet these same advantages -- speed, ease of use, asynchronicity -- can be exploited for less than honorable purposes.
The Phantom Employee
Several years ago, Cameron Brown, a communications consultant, saw how e-mail enabled a clever co-worker to pretend that he was working hard late at night, even though he was really out socializing with his friends.
"He was an utterly shameless self-promoter, but he was very crafty about it," says Brown, who worked at the time as an associate media director for NASDAQ in New York.
The co-worker routinely left early from work to meet friends for dinner. Later in the evening, he would come back to the office to send out a few e-mails.
"People would assume he had been working all that time, but he was basically just sending off e-mails," says Brown. "He was one of the lazier people there."
The Suicide Bomber
Perhaps the most dangerous aspect of e-mail is the fact that it is so incredibly simple to use. With almost no effort, you can send a message to anyone from the CEO on down the corporate ladder, and you can do it from the privacy of your office or cubicle. This instant access has had a certain democratizing effect within companies, but minus the face-to-face contact it can also create the illusion of anonymity, emboldening the sender to take liberties and say in e-mail what he wouldn't say in person.
So it was for Russ Pitts, an employee at TechTV, a San Francisco-based television network, who sent a stinging e-mail to the entire company when he quit his job as associate producer in February.
"Boy how these past two years have flown by! It seems like only seven hundred and forty-five days since I first walked through these doors," his e-mail began. "Then, I was a relatively inexperienced young man, fresh off the bridge, with dreams of breaking into the fast, glittering world of Technology Television. Now, as you all are probably aware, I couldn't care less if the entire building spontaneously filled with eagle semen."
The e-mail went on to detail the many ways in which Pitts was happy to be leaving the company, which had suffered through waves of layoffs, canceled shows and other problems. "Looking back over all I've done here at TechTV, I truly don't think any of it would have been as mediocre as it was without the constant discouragement, confusion and the droning, incessant obnoxiousness of you, my fellow employees," he wrote. "Many the rosy fingered dawn has found me kneeling in front of the toilet, vomiting forth my meager breakfast at the thought of walking through these doors yet one more time."
Pitts, who is now pursuing a career as a playwright in Boston, says he had been planning to leave TechTV for six months prior to giving notice. During that time, he was "boiling over" with frustration about his job, his boss, and what he perceived as the companys backstabbing corporate culture. At one point, he ended up in the hospital for a month with a stomach ailment from work-related stress.
Sending the e-mail was the last thing he did before leaving the building the day he resigned. "My hand was shaking when I clicked the send button. I was really nervous. I felt like I was confronting everybody in the company. It was as if I was on stage in front of all 600 people on the [corporate] network."
Source: Salon.com
Dieci anni fa ho fatto un test sull'Espresso: risultavo un uomo di settantatré anni.
Patrizia Valduga
I giovani cantanti mi chiedono: "Devo vivere a New York?" e io rispondo "Non importa dove vivi, purché la gente pensi che tu vivi a New York."
Benita Valente
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Pubblicato da Mariano Paesani
lunedì 12 febbraio 2007
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